INTERVISTE...D'AUTORE
Curiosità,
momenti di vita, pensieri ed attività degli autori ospiti nella
Bibliomediateca di Bella e nelle scuole della rete |
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Incontro con ADAMA' ZOUNGRANA |
Chi è Adama Zoungrana? Adama
è un ragazzo burkinabè che da otto anni vive in Italia...affidato prima,
adottato poi da una famiglia pugliese di San Vito dei Normanni. E’ un
ragazzo che si sente fortunato, e che non smette di credere al suo sogno:
poter regalare un po’ della sua fortuna anche a quei fratelli, a quegli
amici rimasti in Africa. Perchè ha deciso di
scrivere " Se entri nel cerchio sei libero ?" Quando Antonella Ossorio mi ha proposto di scrivere il libro, penso di aver accettato per diverse ragioni: trovavo entusiasmante l’idea di mettere in libro la mia storia…e, poi, volevo in questo modo far conoscere un'Africa diversa, profondamente diversa, da quella che si vede sugli schermi tv. Ma
soprattutto ho accolto la sua proposta perché credo, e spero,
che una storia come la mia possa aiutare bambini ed adulti a
sentirsi più fortunati. Portando il libro in giro
per l'Italia quali sono state le reazioni dei lettori? Non
so cosa si aspettano i lettori di "Se entri nel cerchio sei
libero", ma posso dire che chi lo ha letto è stato soddisfatto di
averlo fatto. Mi ha detto di aver delineato con la mente le immagini che i
fatti, le storie, le persone raccontate gli hanno evocato; i lettori sono
diventati un po’ partecipi della mia storia, ne hanno conosciuto le
verità. Perché “Se entri nel cerchio sei libero” è proprio questo:
la storia “vera” di un
ragazzo che nel cerchio è riuscito ad entrarci davvero. E sa apprezzare
la sua libertà di oggi. Quando va in giro Lei si accompagna con la
musica per raccontare le sue storie . Perchè? Il
racconto delle mie storie è accompagnato di solito dallo strumento
“djembe” perché nella mia tradizione ogni momento di condivisione, se
possibile, deve essere messo in risalto dalla musica...Nel racconto la
musica diventa parte della storia. Come sono i ragazzi di oggi secondo Adama,
di cosa hanno bisogno ? (Sorride)
Per la verità non conosco i ragazzi di ieri e, quindi, non so di preciso
in cosa siano diversi quelli di oggi! Quello che posso dire che i ragazzi
sanno farsi valere: basta dargli la possibilità di esprimersi... Secondo
me i giovani hanno bisogno di conoscere le proprie tradizioni, e hanno
bisogno di spazi liberi dove potersi incontrare, stare insieme e
raccontarsi...Per me queste cose sono state parte integrante
dell’educazione che ho ricevuto, e mi hanno aiutato a crescere. Cosa pensa Adama della scuola italiana e
dei suoi docenti? Cosa posso dire della scuola italiana? La cosa che positiva è che tutti ci possono e ci devono andare a scuola! Quel che più non mi piace, invece, è la mancanza di disciplina e di rispetto nei confronti degli insegnanti. Quando andavo io a scuola, eravamo 160: da noi in Africa non ci sono classi con meno di 80 bambini, anche nella capitale; eppure regnava il silenzio quando l’insegnante lo chiedeva. C’era un grande rispetto per lui. Per
il nostro modo di vedere, un insegnante è importante quanto lo sono i
genitori nel percorso educativo di un ragazzo. Ecco perchè non credevo ai
miei occhi quando in Italia mi è capitato di vedere insegnanti
“ripresi” solo per un rimprovero all’alunno. In Africa si dice
"per educare un bambino, ci vuole un villaggio". E gli insegnati
hanno un ruolo importantissimo, sono formidabili. Ha vissuto in Africa e in Italia : quali
sono i ricordi, le impressioni, i giudizi su questi due paesi che per Lei
sono oggi luoghi di vita e radici ? Mi sento ancora una volta fortunato, perché ho avuto la possibilità di vivere in due mondi diversi per tante cose e molto simili in altri... Mi piace il fatto che ogni regione ha la sua lingua, tradizioni, musiche, un po' come in Burkina. Se dovessi attribuirmi una nazionalità, non saprei: in realtà mi sento di appartenere ad ogni posto in cui metto piede. I miei ricordi sono tanti, bellissimi ma anche tristi. Però sono felice di tutto quello che mi è capitato: tutto insieme ha fatto di me quello che sono oggi... e quello che ho vissuto CONTINUA AD INSEGNARMI SEMPRE QUALCOSA. La
cosa che mi piace del Burkina, e dell'Africa in generale, è
l'ospitalità e il rispetto per le persone anziane. Come immagina il suo futuro? Scirverà
altri libri ? Per ora non riesco ad immaginare il mio futuro, a crearmi nella mente un’immagine precisa di chi sarò e cosa farò. So per certo che mi piacerebbe lavorare con i bambini...anche se non so dove riuscirò a realizzare questo mio sogno. Scrivere altri libri? Anche questo non saprei dirlo ora come ora. Forse lo farò, ogni cosa arriva… ma a suo tempo! Bella, 28 aprile 2010 |