INTERVISTE...D'AUTORE
Curiosità,
momenti di vita, pensieri ed attività degli autori ospiti nella
Bibliomediateca di Bella e nelle scuole della rete |
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Incontro con IGOR DE AMICIS E PAOLA LUCIANI |
Il 18
dicembre 2014 ha inizio nella
rete di scuole della provincia di Potenza l’ottava edizione del Torneo
di lettura che ha come scuola capofila l’Istituto Comprensivo di Bella.
Anche quest’anno 10 scuole primarie e secondarie di primo e secondo
grado hanno impegnato 600 euro del loro fondo di istituto sempre più
risicato per leggere libri di qualità e incontrare autori italiani di
letteratura per i ragazzi. |
![]() Per conoscerli meglio ho fatto
loro alcune domande. Chi
sono Igor De Amicis e Paola Luciani ? Igor
è un Commissario di Polizia Penitenziaria, vice comandante di una Casa
Circondariale, con una grande passione per la lettura e per la scrittura.
Paola è un insegnate di sostegno della scuola primaria che si occupa da
anni di letteratura per l’infanzia. Sono una coppia nella vita e nella
scrittura e insieme curano sul web la rubrica NarraMondo dedicata al mondo
dei libri per i più piccoli. |
Perché
sentono il bisogno di scrivere e a chi si rivolgono ? Il bisogno di scrivere nasce dall’essere dei grandi lettori, dalla gioia di perdersi fra le pagine di un libro, e dal desiderio di cimentarsi nel creare storia. Le nostre storie cercano di seguire il filo dei pensieri e della nostra immaginazione. Ci rivolgiamo a lettori voraci e appassionati come noi, con la voglia di lasciarsi andare nelle pieghe della narrazione e della storia. Con la voglia di avvicinarsi attraverso le nostre pagine una realtà a volte diversa e poco conosciuta. Perché,
secondo Voi, una maestra dovrebbe leggere in classe ai suoi alunni “ Il
mare quadrato” ? Non
è una storia che vuole dare degli insegnamenti, ma semplicemente far
conoscere realtà diverse, e magari suscitare qualche dubbio, qualche
domanda e perché no, qualche riflessione. Il tutto assaporando il gusto
della lettura, quella piacevole sensazione di sentirsi bene con un libro
in mano. Cosa
possono trovare nel Vostro libro i giovani lettori, e le mamme, i papà, i
nonni…? Gli
elementi necessari per tornare anche loro un po’ bambini: avventura,
mistero, amicizia e un finale inatteso. Igor
lavori in un carcere : quanto nel Mare quadrato hai raccontato
della tua esperienza, ? Giacomo,
il bambino protagonista della nostra storia, non esiste nella realtà, ma
in Italia ci sono all’incirca 60 bambini che permangono fino ai 3 anni
all’interno degli istituti di pena assieme alle madri, e ovviamente io
sono un testimone diretto e privilegiato di questa situazione. La vedo e
la “sento” ogni giorno nel mio lavoro, e ho cercato di trasporre nella
pagina scritta quelle sensazioni, quelle emozioni che si possono vivere e
sentire stando vicino e conoscendo intimamente la realtà carceraria. Paola
sei un’insegnante di sostegno nella scuola elementare: perché hai
voluto nel Mare quadrato raccontare i compagni di Giacomo
e la maestra con le loro difficoltà/incapacità
di capire e aiutare il protagonista del romanzo ? E’ questa la tua
esperienza ? No.
Non è assolutamente questa la mia esperienza. La realtà scolastica è
una realtà ricca di comprensione, in cui le individualità e le fragilità
di ognuno trovano il loro spazio e arricchiscono l’altro. Le dinamiche
scolastiche di Giacomo nascono da esigenze prettamente letterarie, al fine
di creare empatia con il lettore e con la coprotagonista Marla, ma in
fondo anche Giacomo troverà nella scuola la sua amica per la pelle che lo
coinvolgerà in un avventuroso viaggio alla ricerca degli affetti. Quanto
in Giacomo e Marla avete raccontato della vostra infanzia ? Abbiamo
cercato di raccontare quell’aspetto dell’infanzia legato alla voglia
di avventura, alla crescita, alla ricerca di emozioni che è di ogni
bambino. Quella fiducia cieca e profonda nei confronti dell’amicizia e
degli affetti. E Paola confessa spudoratamente che anche lei, come i
protagonisti della nostra storia, da piccola rubava le ciliegie
dall’albero dei vicini. Oltre
il carcere, nel vostro libro viene raccontato l’orfanotrofio, un altro
sistema chiuso. Le due suore appaiono capaci di comprendere e aiutare…
E’ così ? Abbiamo
voluto rappresentare le due suore come uno scoglio, un porto sicuro che fa
da riparo al piccolo Giacomo, che a volte si sente sballottato dalla vita
e dagli eventi. Non sappiamo se è sempre così, ma conosciamo e
apprezziamo il duro lavoro e l’impegno che ogni giorno profondono i
volontari, gli assistenti sociali, gli educatori e le religiose nella cura
dei loro piccoli “ospiti”. Un lavoro lontano dai riflettori e dai
clamori, ma forse, proprio per questo, appassionato e prezioso. Entrambi
curate una rubrica sul sito Thriller magazine (www.thrillermagazine.it
) e tu Igor scrivi gialli. Come e perché avete deciso di scrivere
per l’infanzia e l’adolescenza ? Come
abbiamo detto la nostra rubrica NarraMondo (ospitata dal portale
thrillermagazine e che ha da poco anche una pagina facebook), si occupa di
narrativa per l’infanzia, con anticipazioni, news, recensioni e
interviste agli autori. All’inizio la rubrica voleva essere dedicata
solo ai gialli per i ragazzi (un filone di grande importanza e molto
vivace), ma poi il mondo dei libri per bambini ha preso il sopravvento e
ci siamo resi conto che in fondo, avventura, mistero e azione sono gli
elementi comuni di tutte le storie per i più piccoli. E così la nostra
rubrica ha allargato i suoi confini, sino ad abbracciare tante storie,
tanti protagonisti e tanti mondi diversi. Elementi che sono anche della
letteratura gialla, e quindi il mio passaggio (Igor) da un genere
all’altro è stato abbastanza semplice, è bastato costruire una storia
con alcuni elementi di tensione, e fare un lavoro di calibratura sul
linguaggio. In
che modo lavorate in coppia ? Partiamo
da un’idea forte. Il nucleo di tutta la storia, che può essere
partorita da entrambi, poi ci dedichiamo allo sviluppo della trama, con
una suddivisione in scene e una descrizione di massima di ognuna di esse.
Poi cominciamo a scrivere le prime scene, mentre la trama delle altre si
compone come un puzzle. Quindi si legge, rilegge e corregge. Un continuo
lavorio di entrambi divertente a appassionante, ma talvolta frutto di
confronto e qualche piccolo battibecco.Per il “ Mare quadrato è stato
fatto un grande e importante lavoro dall’illustratrice Silvia Crocicchi
che ha impreziosito la nostra storia con le sue tavole. Ed
infine, andando nelle scuole incontrate tanti ragazzi e ragazze..secondo
Voi di cosa hanno bisogno veramente..? Forse
c’è bisogno di emozionarsi per qualcosa. E a volte anche un libro può
riuscirci. E
a te anche come insegnante Paola chiedo di cosa ha bisogno la scuola
pubblica italiana per garantire educazione ed istruzione alle giovani
generazioni ? I
problemi della scuola sono tanti, e non penso che esistano formule
magiche. Certo far tornare l’istituzione scolastica al centro del
tessuto sociale, riconoscendole appieno l’importanza che ha, sarebbe un
primo e fondamentale passo. Questo vuol dire un impegno costante degli
operatori nel loro quotidiano lavoro, ma soprattutto uno sforzo delle
istituzioni a favore della scuola; uno sforzo tanto materiale (con
opportune risorse), quanto progettuale (con il riconoscimento della sua
centralità), favorendo in tal modo anche la costruzione di una efficiente
rete sociale. |
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