INTERVISTE...D'AUTORE

Curiosità, momenti di vita, pensieri ed attività degli autori ospiti nella Bibliomediateca di Bella e nelle scuole della rete


torna alle interviste
torna all'elenco

Incontro con MASSIMO DE NARDO

Incontriamo lo scrittore ed editore Massimo De Nardo, conversando piacevolmente a tavola dopo un'intensa giornata di attività nelle scuole della rete per la promozione della lettura. Nonostante la fatica, Massimo si mostra cordiale e disponibile ad accogliere le domande, spiluccando tra le gustose pietanze preparate da Zarita, ormai un mito culinario per tutti gli ospiti dell'agriturismo bellese.
Che mestieri fantastici! è il libro che l'autore ha presentato in questi giorni, lavorando con centinaia di ragazzini tra i 9 e gli 11 anni, alle prese con domande, giochi di parole, costruzione di storie, anagrammi... E naturalmente con il Torneo di lettura che tanta curiosità ha suscitato nello scrittore nonchè editore di Rrose Sèlavy.

Gli chiedo di farsi una fotografia (no, non una foto!), di definirsi come persona. Riflette un po', poi risponde: 

Sono un utopista. Credo che un altro mondo sia possibile, credo nel valore della cultura come mezzo di cambiamento della società. Simbolicamente, sono un ottimista della volontà e un pessimista della ragione.

Sei scrittore ed editore. Quale delle due attività ti appassiona di più?

La scrittura, senza dubbio, perché ti lascia delle emozioni profonde. Scrivere è un lavoro di ricerca sulle parole, che mutano forma e significati. Che modellano immagini e sentimenti. Anche l'editoria dà le sue soddisfazioni, perchè devi saper ascoltare, leggere, valutare e scegliere. Vedere come nasce un libro, come si costruisce tra la mente e le mani di chi ci lavora è affascinante.

Rrose Sèlavy è una piccola casa editrice di Tolentino. Come riuscite a emergere tra i grandi gruppi che detengono una sorta di  monopolio del mercato editoriale per i ragazzi?

Siamo una casa editrice di nicchia. Non puntiamo ai grandi numeri, ma all'originalità e alla qualità delle proposte. Il che significa investire in buoni materiali per il prodotto libro, in bravi illustratori e scrittori. Cerchiamo di seguire gli autori a partire dal lancio del libro, con incontri, laboratori, ricerca di spazi sui media per dare visibilità ai nostri prodotti.

Come si diventa scrittori per ragazzi?

La scrittura per ragazzi è il terreno del possibile, dove accade qualsiasi cosa. Puoi rendere possibile il fantastico se hai conservato la dimensione del sogno e del possibile dentro. Ho scelto questo target per non essere settoriale, per non confinarmi entro rigidi steccati. Però scrivo anche per adulti e allora si può essere anche paradossali e visionari.

I ricordi della tua infanzia?

Sono stato un bambino ribelle, ho fatto il collegio perché la situazione economica familiare non era molto felice. La disciplina mi è servita per imparare a gestire l'orario della giornata. non ho avuto rapporti conflittuali con i miei genitori. Mi lasciavano una certa libertà di movimento. A scuola non brillavo. Ricordo una professoressa che mi aveva accusato di aver copiato un compito che invece era stato ideato e scritto da me. Ma era troppo originale e corretto per il giudizio che aveva di me e quindi poco credibile. Beh, è stato un inizio. Potevo farcela!

Cosa consiglieresti a un ragazzo che vuole diventare scrittore?

Leggere...Leggere...Leggere! La lettura è fondamentale per scrivere e comunicare. Lo scrittore non inventa. E' attento al mondo che lo circonda, ma lo trasforma in qualcos'altro.

Quali sono i tuoi scrittori preferiti?

Cuore di tenebra, di Conrad, è un viaggio in una realtà concreta ma nello stesso tempo un percorso alla scoperta di se stessi. Lo straniero, di Camus, per l'incipit straordinario, per lo straniamento che lo caratterizza. Favole al telefono, di Rodari, al quale tutti noi scrittori per ragazzi dobbiamo molto.

Tra i libri che hai scritto qual è quello di maggior successo e che ti racconta meglio.

Sicuramente Che mestieri fantastici!, perché è stato apprezzato moltissimo. Scrivo anche per il teatro e fa un certo effetto vedere le tue storie interpretate da attori. Per adulti ho scritto "Ogni tanto fatela suonare", che è un monito: occorre non addormentarsi, mantenersi vigili e prendere coscienza della realtà che ci circonda. Suonare la sveglia. Gli orologi entrano spesso nelle mie storie perchè appartengono alla mia infanzia, dal momento che mio padre faceva l'orologiaio.

Viaggi per le scuole italiane, incontri ragazzi e docenti. Come sono secondo te?

La scuola è fatta da buoni insegnanti e da cattivi maestri. Sicuramente oggi ci sono più insegnanti che hanno a cuore la sorte dei loro ragazzi, che mettono passione e impegno nel proprio lavoro. Ma ce n'erano anche ieri. Però la scuola oggi è meno classista e punitiva. E' una scuola più aperta perchè anche tra i docenti c'è la consapevolezza del ruolo. Mi sento un privilegiato perché vado dove il terreno è già preparato dai docenti. E in questi giorni ho avuto la testimonianza di tanti insegnanti che hanno lavorato per preparare questi incontri nelle scuole della rete. Ho apprezzato molto i lavori prodotti dagli alunni e ho promesso che troveranno spazio in un'apposita sezione del sito di Rrose Sèlavy.

Mario Priore, 31 gennaio 2017