INTERVISTE...D'AUTORE

Curiosità, momenti di vita, pensieri ed attività degli autori ospiti nella Bibliomediateca di Bella e nelle scuole della rete

a cura di Mario Coviello - Dirigente dell'I.C. di Bella


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Incontro con MARIA VITERITTI

 

 

Abbiamo conosciuto  la scrittrice Maria Viteritti in occasione della sua partecipazione al Premio Nazionale di Letteratura per ragazzi “Città di Bella” 2010. La giuria  ha assegnato  una Menzione speciale a Quando non ci sarò,   per “l’originalità della scrittura, insieme dura e dolce, ambientata nel futuro. La giuria intende segnalare, in particolare, la qualità letteraria di un’autrice al suo esordio nella letteratura per ragazzi”.
 

- Chi è  Maria Viteritti?

E' molto difficile descriversi in poche righe, diciamo però che vivo a Faenza, un paese tra Ravenna e Bologna (città in cui ho studiato). Sono una persona con molti interessi, tra cui quello della scrittura che mi ha portato a pubblicare i due romanzi. Il mio vero lavoro però non è quello di scrittrice ma di insegnante.

- Perchè scrive?

Quello della scrittura è nato come un hobby ed è ancora così. Sin da piccola leggevo moltissimo e come tutte le persone che leggono (e anche quelle che non leggono!) mi sono trovata a chiedermi come sarebbe stato scrivere qualcosa di mio e l'ho fatto. Mi sono resa conto che scrivere però non può essere un vero lavoro, per il semplice fatto che scrivere libri non fa guadagnare nella maggior parte dei casi.... Ma è la mia passione e continuo a farlo, è un modo per mettere su carta i miei mondi immaginari e farli sembrare un po' più reali.

 

- Il tuo primo libro “L’immaginario infantile nel cinema di Tim Burton” anticipa, mi sembra, i temi dei tuoi libri. Da dove nasce questo libro? Qual’ è, secondo te, il rapporto nelle giovani generazioni tra cinema e letteratura?

Questo libro nasce dalla mia tesi di laurea che trattava proprio questo argomento, cioè l'immaginario infantile nell'opera di Tim Burton, il mio regista preferito. Ho proposto la tesi ad alcune case editrici, ad una è piaciuta e sono riuscita a pubblicarla Credo che le giovani generazioni siano più affascinate dal cinema che dalla letteratura: leggere è qualcosa che diventa sempre più lontano da noi... Ma il cinema spesso aiuta anche a riscoprire il fascino dei libri (io ad esempio mi sono trovata spesso a leggere libri che hanno ispirato film interessanti, che, altrimenti, non avrei conosciuto). Insomma trovo che la collaborazione tra i due mezzi sia sempre proficua.

- Come tutti gli scrittori, penso che avrai anche letto molto. Quali sono gli autori che più hanno contribuito alla tua formazione letteraria e per quali motivi?

Ci sono alcuni autori a cui non rinuncerei mai, ma credo che siano i miti di un bel po’ di gente, come Kafka e Camus. Mi piace moltissimo Stephen King, spesso massacrato dai cosiddetti “letterati”. Ma chi non vorrebbe scrivere come lui? Io di certo sì. Comunque, sono soprattutto un’estimatrice delle donne, specie Isabel Allende, Agota Kristof e JaneAusten. Tra gli italiani invece adoro Camilleri, sa coinvolgere il lettore e tenerlo incollato ai suoi libri fino alla fine. In generale, diciamo che resto sui classici, non amo chi è solito sperimentare. Credo che lo stile di uno scrittore debba essere al servizio della storia e non viceversa.          

- Sia in “ Quando non ci sarò” che in “ Al di là del muro” ambienti le tue storie in un futuro prossimo. Perché?

E' una scelta dettata dal fatto che le mie storie non sono nè reali nè troppo irreali, stanno nel mezzo.... Non potrebbero svolgersi nel presente, ma non sono nemmeno delle fiabe. Per cui, ambientarle in un futuro non troppo lontano è stato quasi d'obbligo.

- Con il tuo lavoro di giornalista e scrittrice hai la possibilità di incontrare giovani studenti e si spera anche lettori. Come sono, secondo te? Di cosa vivono? In che cosa credono ?

Come dicevo, in realtà quello di scrittrice è più che altro un hobby... Lavoro come insegnante in una scuola superiore e per questo incontro gli studenti tutti i giorni! Mentre di lettori ne incontro di meno. E' difficile dire cosa penso dei giovani, perchè ognuno, per fortuna, è diverso, ma si tratta di tante individualità che coltivano interessi interessanti e progetti positivi, mi trovo molto bene con loro.

- Ci sono progetti letterari per il futuro e, in caso affermativo, ci puoi fornire qualche anticipazione?

Scribacchio qualche racconto nel tempo libero… E anche un nuovo romanzo, sempre di fantascienza. Come questo, sarà ambientato a Bologna. Molte persone dicono che sono pazza, ma io la considero una delle più belle città del mondo!                

- Ed infine, secondo te, la scuola pubblica italiana come può aiutare le giovani generazioni a maturare, ad avere fiducia nel futuro?

Credo che la scuola dovrebbe dare ai giovani strumenti che permettano di credere nel futuro... E' difficile avere fiducia in qualcosa di nebuloso! Spesso si esce dalle scuole aspettando anni e anni prima di trovare un lavoro...E purtroppo quella della precarietà è un tema che riguarda tutti, giovani e meno giovani.

Bella, 3 febbraio 2012